Ho provato Fedora 7 (livecd) per amd64. Ecco la mia avventura:
Ho scaricato il livecd (è installabile, come le ultime versioni di Ubuntu), ho verificato che l’md5 coincidesse e l’ho masterizzato su un dvd (si, è un controsenso, ma non ho cd da 800 mb sulla mia scrivania). Le architetture ufficialmente supportate sono 3: i386/i686, x86_64 (amd64 e core 2 duo), ppc (32 bit). Esistono varie versioni: dvd con l’installazione (default), live installabile con gnome, live installabile con kde. Io ho scelto la versione x86_64 live (con gnome) per il mio portatile con processore intel core 2 duo. Scaricatela da:
Torrent (consigliato): http://torrent.fedoraproject.org/
Mirror (http/ftp/rsync): http://mirrors.fedoraproject.org/publiclist
Già dall’avvio Fedora si dimostra con un aspetto grafico molto gradevole. Passo subito alla procedura di installazione: l’installer è semplice, intuitivo e ben fatto. Inoltre l’installazione è stata più veloce di quanto pensassi. Una volta riavviato il sistema, vengono poste alcune domande (utenti, data e ora…).
Le applicazioni che troviamo sono molto aggiornate. Noto con piacere l’inclusione e la attivazione di default di SELinux. Non troviamo installato openoffice, ma l’accoppiata (più leggera) abiword e gnumeric.
Tutto l’hardware viene riconosciuto al volo, a parte la mia webcam che necessita di un modulo che non viene incluso di default nel kernel. Per installare i codec e i driver nvidia, basta abilitare i repository livna, installando questo rpm. Mi accorgo di due cose. La prima, è il sistema di gestione dei pacchetti che è stato migliorato, anche se per raggiungere i livelli di apt bisogna ancora migliorarlo pesantemente. La seconda è una piacevole sorpresa: l’edizione a 64 bit supporta perfettamente il multiarch, ovvero possiamo installare software a 32 e a 64 bit come se fosse la cosa più normale di questo mondo. Ho testato subito questa funzionalità installando firefox a 32 bit (flash e alcuni plugin non liberi vanno solo a 32). Tutto perfetto. Tra l’altro sulla pagina per scaricare flash di adobe, possiamo installare il repository ufficiale per yum tramite questo pacchetto! Di default va solo per la versione a 32 bit, ma con una piccola modifica… Lo facciamo andare bene per la nostra versione. Installiamo il pacchetto e digitiamo (dal Terminale, che si trova sotto Applicazioni -> Strumenti di sistema)
su -c “gedit /etc/yum.repos.d/adobe-linux.repo”
e cambiare la terza riga in:
baseurl=http://linuxdownload.adobe.com/linux/i386/
Ora per installare flash, basta dare:
su -c “yum install flash-plugin -y”
Il gioco è fatto! Per installare i driver nvidia, installiamo kmod-nvidia, e per abilitarli andiamo sotto Applicazioni -> Strumenti di sistema -> Livna display configuration. Basta aprirlo, dare ok e confermare. La configurazione viene modificata in automatico, anche per quanto riguarda gli effetti grafici (vedi compiz). Se volete compiz (fusion, l’ultima versione, ricompilata quasi quotidianamente) date:
cd /etc/yum.repos.d/
su -c “wget http://devel.foss.org.my/~kagesenshi/repo/pub/kagesenshi.repo”
su -c “yum remove compiz && yum install compiz-gnome fusion-icon”
L’ultima modifica che ho fatto… E’ stata migliorare la grafica dei controlli, dei bottoni e dei forms in firefox, in modo che siano coerenti col tema gtk. Per fare questo, seguite la guida di pollycoke.
Risulato finale e considerazioni:
Distribuzione molto carina graficamente, con una policy per gli update apprezzabile. Per esempio, di default c’è pidgin 2.0.1, ma la nuova versione (bugfix) è la 2.0.2. Il sistema passa automaticamente alla 2.0.2. Lo stesso vale per molti programmi. Ottima l’inclusione di SELinux. Peccato che non faccia come ubuntu per quanto riguarda la gestione dei codec e dei driver proprietari, che ci permette di installare al volo il codec di cui abbiamo bisogno, senza abilitare repo non ufficiali. C’è ancora qualcosa da limare e da migliorare, sopratutto per chi è nuovo di Fedora e non sa dove mettere le mani. Comunque l’ho installata anche a un paio di miei amici e clienti (configurandola come ho detto qui sopra) e devo dire che mi ha soddisfatto. Un ultima cosa odiosa per chi usa la shell. Se non trovate un programma… probabilmente dovete digitare /sbin/ o /usr/sbin prima del nome del programma… Non so perché ma queste due cartelle non sono di default nel path. Comunque basta editare ~/.bash_profile.
Pro: bella grafica, software sempre aggiornato, ottimo il livello di sicurezza, multi-arch, supporto anche per ppc (ubuntu l’ha rimosso)
Contro: yum e pirut non sono come apt e synaptic, software non libero non presenti nei repository
Il software non libero assente dalle fonti ufficiali è un vantaggio, non uno svantaggio.
per quanto riguardo la cartella /sbin ricorda che li ci sono i programmi per il super user quindi la cosa è piu che normal cmq se ogni volta no vuoi fare /sbin/nome_programma basta che ti fai dei alias e la cosa finisce li 🙂
Artemis: d’accordo, ma dovrebbe esserci una opzione per abilitare il repo al volo
mandela900: si, oppure aggiungere al path le altre dir con:
PATH=$PATH:$HOME/bin:/sbin:/usr/sbin:/usr/local/sbin